Del fugace incontro con Jacopo Stigliano e del suo Lauv 2018 te ne avevo già brevemente parlato qui. Quello che però non ti ho ancora raccontato è che dalle vigne recuperate nei Colli Bolognesi produce anche altri due vini, un rosso di beva, l’Hiraeth e il Buriana, un bianco che poche settimane fa ha presentato anche in versione OX, ossidativa, e che ho avuto la fortuna di assaggiare alcuni giorni addietro.
Il Buriana (caos creativo in dialetto bolognese) OX nasce in sole 500 (prezzo enoteca: 20,00 euro) bottiglie dalla commistione di una decina di uve bianche quali Pignoletto, Spergola, Albana, Trebbiano, Alionza, Verdicchio… macerate sulle bucce per circa 8 giorni e affinate in un’anfora scolma, sotto velo, per circa un anno, pratica che a oggi sui Colli Bolognesi non è proprio definibile come comune.
E infatti nel calice affascina con un’inusuale espressività che sorso dopo sorso non annoia, anzi. Dotato di sprone salina (territoriale? Sicuramente aumentata dall’ossidazione) e mediterranea, manifesta una nuance ossidativa ammiccante, chiusa da quel tanto di grassezza che lo rende molto piacevole in persistenza.
Quanto il Lauv, il Buriana OX lascia presagire l’arrivo di una tempesta per gli anni che verranno, un violento sconquasso nel mondo del vino che più che far danni finirà per rubarti il cuore.
Adesso la domanda che mi pongo è una sola: ma quanto è bravo Jacopo Stigliano?