Ho sempre odiato sentir dire che in una città, o addirittura in una regione, si mangia male o cose del genere. Quale senso possono avere queste bieche generalizzazioni? Personalmente ritengo nessuno. Eppure devo ammettere di avere un rapporto conflittuale con la Toscana, causato da una serie di sfortunate (non saprei come altro definirle tenuto conto anche della sua ricchezza di straordinarie materie prime) esperienze gastronomiche tradizionali “pure” non proprio entusiasmanti che per un certo periodo di tempo mi avevano anche un po’ allontanato da una regione che per altri versi, culturali, enoici e paesaggistici per esempio, amo alla follia.
Beh, pochi giorni fa, sono finalmente capitato in un luogo del gusto che senza tante ciance mi è entrato nel cuore, la trattoria Peposo della famiglia Di Gregorio, a Pietrasanta, appena fuori dal centro. Nella frazione di Fornacione, dove più che una vera roccaforte della cucina toscana, mi sarei aspettato di trovare un marmista o qualcosa del genere.
Queste sono le foto di quanto assaggiato quella sera. E stai tranquillo perché se stai leggendo questo post vuol dire che sono sopravvissuto a cotanta bontà divorata nel mezzo del cammin di nostra vita caldo torrido di quest’estate 2022.

Affettati e crostini ai fegatini

Panzanelle

Pappa al pomodoro e ricotta bruciata

Tordelli

Pollo e coniglio fritti

Peposo con polenta
Sebbene non mi sia stata presentata una carta dei vini, dopo aver scambiato due parole con il gentile personale, mi è stato proposto di sceglierla dagli scaffali della sala interna dove erano presenti una cinquantina abbondante di etichette, in prevalenza toscane, molto intriganti e per la maggior parte naturali. Alla trattoria Peposo ci si diverte a partire dai 22,00 euro chiesti per il Drankante 2020 di Maestà della Formica o dai 25,00 del Bianco 2021 di Malgiacca. Per chi non avesse intenzione di scegliere una bottiglia, sono presenti anche un bianco e un rosso della casa, prodotti e imbottigliati per il Peposo a Montespertoli dalla famiglia Conti, per intenderci i proprietari di Tenuta Ripalta.
Anche in una serata come l’ultimo sabato sera di Luglio a Pietrasanta, mica a Chiavari (scherzo eh), più da numeri che da portare a casa in punta di fioretto, dove il servizio tende un po’ all’affanno, la cucina di Manuel Di Gregorio, alleggerita nelle preparazioni, ma impreziosita nell’anima gustativa, mantiene vivi tutti i crismi della cucina tradizionale toscana, svelando un’invidiabile sensibilità nel trattare la materia prima, il più locale possibile, che può appartenere solo a un grande cuoco. Ben eseguiti i fritti, da capogiro la pappa al pomodoro, esemplari i tordelli e ovviamente il peposo. Piacevoli in accompagnamento alle magistrali panzanelle, eppure appena meno entusiasmanti, gli affettati.
Per i dolci invece, ahimè, non avevo proprio spazio. Perciò, per saperne di più, dovrai aspettare la mia prossima visita. E rimani pure tranquillo perché non passerà molto: sogno già una fredda e ventosa serata alla trattoria Peposo in cui potrò riscaldarmi con la cucina di Manuel. Ah, Chiocciola Slow subito. Ci siamo capiti?
Trattoria Peposo
Via Arginello, 24
55045 Pietrasanta (LU)
+39 348 334 3715
Sito web
Piatti alla carta: 4,00/20,00 euro