Che senso può avere raccontare oggi di un’attività la cui storia risale addirittura al 1901 e che negli anni ha portato a casa numerosi riconoscimenti come la vetta della classifica 50 Top Italy nella categoria “Trattorie/Bistrò Moderni” per 2 anni di fila?
Certamente quello di includere Da Burde, la trattoria fiorentina gestista dalla famiglia Gori, Paolo in cucina e Andrea per quanto riguarda sala e cantina, su Enoplane.com, a prescindere dal risultato del pranzo di qualche mese fa. E poi, magari, visto proprio il risultato del pranzo, il convincere che si stanno sbagliando tutti quei bastian contrari che, dopo l’assegnazione di premi del genere, un po’ stufi di tali scricchiolanti format mediatici, depennano il vincitore dalla lista dei locali da provare. Se esistono.
Beh, trovandosi sulla via Pistoiese, trovare parcheggio non è mai un problema. Oltrepassata la zona bar/tabacchi situata all’ingresso, molto affamati (eravamo in due), siamo stati fatti accomodare in veranda, una delle salette che compongono lo storico esercizio, probabilmente la meno elegante e pregna di storia (e di vino), ma comunque accogliente anche grazie alla luce che nelle belle giornate filtra dalle vetrate.
Queste alcune delle fotografie di quanto assaggiato.
Cosa mi è piaciuto? Tutto. Fine. Aspetta, sto scherzando…
Per quanto non sia riuscito ad assaggiare molti piatti, quella di Paolo Gori, grazie alle mezze porzioni di pici e ribollita, mi è parsa una cucina di memoria autentica, saporita e bilanciata. La fiorentina didattica, un chilo e otto di Chianina gustosa e coriacea come dovrebbe essere. Vista una mia precedente esperienza in merito, avuto in una piuttosto famosa trattoria in quel di Lucca, dove è arrivato al tavolo qualcosa di un po’ troppo “molle” e non molto saporito, oltre che martoriato da taglio e servizio, qui mi sono praticamente commosso. Goloso nella sua semplicità il dolce.
La carta dei vini, curata da quello che potresti conoscere come Il Sommelier Informatico (dai un’occhiata qui!), è una splendida mappatura toscana, del Chianti in primis, ma non solo, dove, se non avessi avuto tutto quei chilometri da affrontare per tornare a casa, mi sarei perso più che volentieri. Molto interessante ed inclusiva anche la proposta giornaliera articolata in calici, quarti di litro e bottiglie intere. Insomma, ci si diverte a prescindere dal proprio portafoglio. Svariate poi le possibilità per gli amanti del “naturale”, dovessi scommettere sono inoltre convinto che in cantina si nascondo altre sorprese oltre a quelle indicate in carta.
Infine un plauso va hai ragazzi di sala, nonostante l’assenza del “controllore”, sono stati molto disponibili e professionali, perfettamente capaci sia di capire cosa volessimo quanto di consigliarci sulle quantità da ordinare per gustarci al meglio la bistecca e non sovraccaricare inutilmente il conto. Aspetto che non ritengo per nulla scontato.
Ecco, questa volta penso di essere stato sin troppo conciso. Sarà dovuto alla splendida concretezza della proposta enogastronomica della trattoria Da Burde?
PS: un uccellino mi ha detto che gli eventi/degustazioni della famiglia Gori sono una figata. Vedi tu…
Trattoria Da Burde
Via Pistoiese, 154
50145 Firenze (FI)
+39 055 317206
www.vinodaburde.com
Piatti alla carta da 6,50 a 16,50 euro, i dolci 4,50
Vini naturali in carta: sì, in parte
Nato a Genova non troppi anni fa (più o meno), passo l’adolescenza a chiedermi perché abbia sempre preferito un raviolo cotto sulla stufa a un’exogino, o ancora cosa mi avesse spinto, ancora infante, a scolarmi tutti i fondi di Moscato d’Asti lasciati incustoditi dagli adulti, dopo il brindisi di capodanno, incappando nella mia prima ciucca. Intanto, diventato prima Sommelier Professionista AIS e poi Assaggiatore ONAF, dopo svariate esperienze nel mondo della ristorazione, tra cui il servizio dei vini al ristorante “La Terrazza” del Belmond Hotel Splendido a Portofino, dall’ottobre del 2016 sono entrato a far parte dell’Elenco regionale degli Esperti Degustatori dei Vini D.O.C. presso la Camera di Commercio di Genova per poi bla bla bla… Perdonami, mi sto annoiando da solo. Beh, ti prego di mantenere il segreto, ma sappi che ancora oggi, nonostante sospetti sia colpa degli uomini della mia famiglia, del nonno paterno, commerciante di vino in giro per il nord Italia, di quello materno, agricoltore, combattente e scrittore, e di mio padre, agronomo mancato con il tocco per la fotografia, continuo a chiedermelo qui su Enoplane.com.