Ogni qualvolta riesco a passare qualche ora a Roma c’è un posto dove vado sempre a mangiare. Sto parlando della trattoria contemporanea SantoPalato.
In questo ristorante la chef Sarah Cicolini propone una cucina che spazia dalla tradizione romana, passando ai piatti che ricordano le sue origini abruzzesi, fino alle ispirate portate realizzate con il quinto quarto come il suo oramai famoso prosciutto di cuore. A rendere però Santo Palato speciale sono le tecniche con cui la padrona di casa rivisita tutte le ricette.
Ma bando alle ciance, ora passiamo spediti al racconto del mio ultimo pranzo in Piazza Tarquinia.
Era inizio dicembre e nonostante una bella giornata di sole abbiamo deciso, io e la mia compagna, di prenotare nella sala interna del ristorante. Inizialmente i tavoli occupati erano pochi, ma nel giro di una mezz’ora il locale si è riempito.
Subito ci siamo concentrati sulla scelta del vino. La carta è parecchio ricca – ben 72 pagine!!! – e varia, ma si parla comunque di etichette naturali. Si può iniziare a sbevazzare con la Malvasia Puntinata di Casale Certosa (18,00 euro) o con l’Agata de L’Acino (24,00 euro). Interessante anche la possibilità di scegliere tra due mini verticali, una di bianco e una rosso, al costo di 2,00 euro per tre mezzi calici. Non manca poi ovviamente la possibilità di bere anche un solo bicchiere di vino con la proposta di circa una decina di etichette che va dai 4,00 ai 7,50 euro.
La nostra scelta alla fine è ricaduta su un bianco macerato del Lazio, tanto per non andare troppo lontano. Si tratta del Thero 2020 dell‘Azienda Agricola Aurete, giovane cantina scoperta qualche mese prima proprio durante una fiera enoica a Roma. Un orange da uve Reale Bianco (antico vitigno laziale quasi scomparso) e Trebbiano che si lascia bere molto bene, con un sorso pieno e slanciato che inizialmente fa sentire il suo peso sulla lingua per poi “alleggerirsi”, dando quasi la sensazione che il liquido si sollevi. Ci è piaciuto tanto e devo dire che si è comportato bene anche nell’accompagnare il pranzo.
Ah giusto il pranzo, passiamo subito ai piatti!
Vista la mia assenza dalla capitale per qualche anno causa pandemia, ho deciso di buttarmi a capofitto nella tradizione romana.
Sono partito dalla trippa: piatto verace e saporitissimo eseguito egregiamente. Immancabile la mega scarpetta con il sugo a ripulire il piatto.
Ho proseguito con uno dei cavalli di battaglia di Sarah, la carbonara. La mangio sempre quando vado da SantoPalato, eppure ogni volta mi conquista come se fosse la prima volta. La cremosità dell’uovo è da manuale, il guanciale è saporito e supercroccante. Il piatto risulta gustoso ed equilibrato. Insomma una carbonara spaziale, rimane la più buona che io abbia mai assaggiato. Ti consiglio vivamente di provarla.
Ah, prima di passare al dolce voglio dirti che anche la polpetta di coda alla vaccinara, altro piatto forte del ristorante che ha ordinato la mia compagna, è veramente spettacolare.
Come dolce abbiamo scelto la brioche e devo dire che, nonostante io non ami particolarmente i dessert, mi ha proprio soddisfatto: l’impasto è di una leggerezza incredibile e la crema chantilly realizzata ad arte.
L’unico piccolo neo del pranzo è stato un rallentamento del servizio, quando la sala e i tavolini sul marcepiede si sono riempiti: probabilmente due persone in sala sono pochine. Comunque tutto ciò non ha minimamente influito sulla piacevolezza di questo pranzo e i ragazzi dello staff sono stati sempre gentili.
Morale della favola? Continuerò ad andare a mangiare da SantoPalato ogni volta che ne avrò l’occasione. E tu sei pronto ad innamorarti di questa trattoria romana?
SantoPalato
Piazza Tarquinia, 4a/b
00183 Roma (RM)
+39 06 7720 7354
Prenotazioni
Piatti alla carta da 7,00 a 26,00 euro, i dolci 7,00 euro