Molto semplicemente il Belrespiro di Agazzano è un ristoro… del cuore? Dell’anima? Scegli tu il termine che più si confà a un ristorante dove c’è sempre più di qualcosa di ameno e pregnante da mangiare o da bere, dove il delicato caos dell’insieme si trasforma in un vibrante senso d’accoglienza, sia palpabile che immateriale. In diletto. Fuochi, luci, una differente idea di calore che non può lasciare indifferenti.
Gli Anolini di mamma Francesca sempre, la coppa e il salame stagionati per cominciare, la loro “grossa” giardiniera, tutto quello che Fabio Delledonne passa sulla brace, tutto quello che gli ho involontariamente rubato ascoltandolo lavorare tra la cucina e il cortile dalla finestra del bagno della cascina, il sorriso di Chiara Beretta. La sensazione dopo ciascun pasto di dovergli qualcosa. E non mi riferisco al conto, sempre troppo democratico se rapportato alla circostanza. Chissà cosa mi sarebbe passato per la testa adesso se fossi riuscito a partecipare a uno degli ormai mitologici mercoledì.
Queste le fotografie improvvisate un giovedì d’agosto nel corso dell’ultima mia cena.
Beh, pochi giorni fa ho saputo che il Belrespiro avrebbe chiuso verso la fine ottobre per riaprire quando non so e in un luogo che boh.
Cominciando a leggere il post che ne dava l’annuncio sui social, per un infinito attimo, ho pensato alla fine di un viaggio. Poi mi sono hanno rincuorato.
Adesso non mi rimane che chiudere gli occhi e fare un bel respiro. Quando li riaprirò sarà ancora Belrespiro. Tu fai lo stesso. L’attesa può essere dolce? Non lo so. Però intanto c’è almeno ancora tutto settembre e qualcosa in più, eh.
Ristorante Belrespiro
Adesso: Via Pablo Neruda, 18, 29010 Agazzano (PC)
Poi chissà
+39 328 315 7448
Instagram
Menu degustazione:
Empirico, 4 portate, 45,00 euro
Piatti alla carta da 10,00 a 18,00 euro, i dolci 5,00/8,00
Vini naturali in carta: ma certo! Che domande…
Nato a Genova non troppi anni fa (più o meno), passo l’adolescenza a chiedermi perché abbia sempre preferito un raviolo cotto sulla stufa a un’exogino, o ancora cosa mi avesse spinto, ancora infante, a scolarmi tutti i fondi di Moscato d’Asti lasciati incustoditi dagli adulti, dopo il brindisi di capodanno, incappando nella mia prima ciucca. Intanto, diventato prima Sommelier Professionista AIS e poi Assaggiatore ONAF, dopo svariate esperienze nel mondo della ristorazione, tra cui il servizio dei vini al ristorante “La Terrazza” del Belmond Hotel Splendido a Portofino, dall’ottobre del 2016 sono entrato a far parte dell’Elenco regionale degli Esperti Degustatori dei Vini D.O.C. presso la Camera di Commercio di Genova per poi bla bla bla… Perdonami, mi sto annoiando da solo. Beh, ti prego di mantenere il segreto, ma sappi che ancora oggi, nonostante sospetti sia colpa degli uomini della mia famiglia, del nonno paterno, commerciante di vino in giro per il nord Italia, di quello materno, agricoltore, combattente e scrittore, e di mio padre, agronomo mancato con il tocco per la fotografia, continuo a chiedermelo qui su Enoplane.com.