La prima volta che ho incontrato Enricomaria Porta è stata anni fa durante una serata delle Premiate Trattorie a La Brinca. Faceva “dell’altro”, ma era comunque chiaro quali fossero le sue vere passioni. E quando ho appreso da un amico comune che avrebbe fatto il grande salto, che il menù e la carta dei vini li avrebbe raccontati lui stesso e non più ascoltati dall’oste di turno, oltre che esserne felice, sono stato profondamente incuriosito dal capire quale tipologia di locale avrebbe aperto. Non ti nego poi che l’hype fosse altissimo anche perché i suoi due soci, nonché amici, non erano altri che Diego Rossi di Trippa, trattoria di cui ti ho parlato qui e Josef Khattabi di Kanpai, Frangente e altre centrate attività milanesi.
Per tutti questi motivi, alla prima occasione che mi ha portato in quel di Milano, sono andato a curiosare Alla Concorrenza, questo il nome scelto dai tre baldi giovini per l’osteria, mutuandolo da un vecchio negozio di ferramenta della zona non più in attività. Enricomaria era lì, concentrato come il primo giorno di scuola. Danzava (no, danzava no, dai) oscillava tra i tavoli e il bancone in marmo con la battuta pronta e la giusta dose di sarcasmo, quel tanto da non apparire mai stucchevole. Ah, sorrideva, eccome se sorrideva.
All’Osteria Alla Concorrenza i coperti sono una trentina (più il bancone, alcune mensole e una manciata di tavoli esterni in Via Melzo) e, anche se dall’ambientazione il tempo sembrerebbe essersi fermato, invece scorre veloce. Perché? Perché si sta bene, molto bene. Ci si diverte con la selezione di vini di Enricomaria, 250/300 etichette giuste, vibranti e personali, e con i freddi selezionati insieme a Diego e Josef.
Come nelle osterie di una volta, non c’è una cucina, solo un microonde per scaldare alcune delle pietanze preparate da fantastici artigiani del gusto come la pastisada di Carlo Alberto Menini (Macelleria Carlo Alberto, Verona). Non ci sono nemmeno un menù e una carta dei vini, tutte le bottiglie disponibili sono esposte sugli scaffali mentre per il cibo e la mescita (si parte da 5,00 euro/calice) c’è una lavagna all’ingresso. Per tutto il resto c’é l’oste, e che oste. È lui il vero menù dell’osteria. Mi ingioio ancora se ricordo la precisione con cui, a una degustazione da Ca’ del Vent, raccontava ai presenti la tecnica corretta per servire un salame a tavola.
Non di rado capita che a dargli una mano a sbicchierare ci siano gli stessi produttori delle bottiglie. Come nella “mattata” ligure organizzata con i #gottari Sergio Azaghi, Matteo Circella e Vito Santolla in cui imperversavano tra i tavoli anche Daniele Parma de La Ricolla e Alessandro Vignali di Terra della Luna.
Insomma, hai presente le foto sui social in cui si vede un tavolo, un pc, sullo sfondo un spiaggia fighissima e la scritta #myoffice? Ora tralasciando il fatto che lavorare tutto il giorno al PC a 35 gradi in mezzo agli schiamazzi dei bimbi che ti tirano la sabbia da sotto per me non sia il massimo, se l’Osteria Alla Concorrenza fosse solo un po’ più vicina a casa, sarebbe molto più adatta a essere il mio ufficio. Probabilmente anche la mia casa. Sicuramente è già diventato un posto del mio cuore.
PS: se ti è venuta voglia di farci un saltino, datti una mossa. L’Osteria Alla Concorrenza abbasserà la serranda per il riposo estivo dall’7 al 29 agosto compresi.
PPS: Enricomaria mi ha detto che a ottobre implementeranno anche una piccola carta dei vini composta dalle etichette che in questi anni ha rastrellato nelle sue scorribande da appassionato bevitore. Segnatelo sul calendario, fidati.
Osteria Alla Concorrenza
Via Melzo, 12
20129 Milano (MI)
+39 02 9167 2012
www.osteriaallaconcorrenza.business.site