Trovandoti a passare per Torino, qualora volessi trascorrere una serata in un ambiente elegante, intimo e accogliente, ma soprattutto gustare una cucina di spessore, equilibrata e dai sapori ben definiti, che utilizza materie prime straordinarie e tecniche innovative attraverso un flusso creativo inestinguibile, il ristorante Magorabin è una tappa imperdibile.
“La mia è una cucina complice, fatta di testa, cuore e pancia. Una cucina pensata, ma con la golosità come denominatore comune” così la definisce Marcello Trentini, lo chef, e io non posso che confermare!
I suoi piatti sono ricchi di personalità, grande finezza e intensità gustativa, certamente ne rappresentano l’anima ludica. Pur senza rinunciare all’utilizzo di ingredienti provenienti da tutto il mondo, l’abbraccio con il territorio circostante è palpabile, ma reso unico da uno sbaloditivo genio creativo.
Il percorso degustazione #ventannidimago è il racconto attraverso i piatti più rappresentativi, quelli che suonano alla grande con acuti vibranti e profonde concentrazioni, dei vent’anni di apertura del ristorante, dal 2003 al 2023. È una partitura riscritta dove i temi principali sono ben evidenti ed emozionano uno dopo l’altro. Non mancano azzardi (Pasta & Cipolle – 2022) e comfort food (Risotto Torino/Milano – 2012), il tutto in un raffinato equilibrio giocato su presentazioni originali e texture differenti.
Anche in sala, grazie al lavoro del personale giovane e appassionato, davvero disponibile e dal sorriso sempre pronto, si percepisce una bellissima energia. Era tempo che non mi sentivo così bene ad un tavolo!
Queste le fotografie della mia cena partita a Casa Mago, il bistrò/lounge bar sorto negli spazi del primo Magorabin, con un drink e alcuni agnolotti torinesi fritti, un piatto amato da Cavour, realizzato col ripieno di salsiccia, vitello e biete e qui proposto in veste di snack goloso da sgranocchiare.
Casa Mago
Gin Tonic
Agnolotti torinesi fritti. Deliziosi!
Gli interni del ristorante
Crackers aromatizzato con polvere di cipolla bruciata
Spumante Metodo Classico Brut Blanc de Noirs “Dogma” 2017 di Borgo Maragliano
Un inizio col botto! Carciofo, Foie Gras e Fave di Cacao (2018) – Lingua, Gamberi e Mandarino (2008) – Spaghetto Pane, Burro e Acciughe (2007) – Capanegra, tacos di sashimi di capasanta, maionese del suo corallo ed estrazione di patanegra (2009) – Pollo Arrosto Liquido, olio alla nocciola (2021)
Riesling Mosel Spatlese “Wehlener Sonnenuhr” 2019 di Markus Molitor
Olio extravergine monocultivar taggiasca di Roi – Burro montato leggermente salato – Grissini stirati a mano al farro e sette cereali – Baguette ai multicereali con lievito madre – Focaccia alla romana
Scampo, Cavolfiore e Mandorla (2020). Dashi di scampo alla base, spuma di cavolfiore al bbq, mandorla tostata e bruciata, uova di trota e zenzero fermentato. Affondo il cucchiaio e in bocca trovo piacevolissime le uova di trota da schiacciare sotto i denti.
Uno Sgombro indeciso tra “Saor e Scapece” (2019). Sgombro in tempura accompagnato da due marinature, una del nord, il “saor” e una del sud, lo “scapece”. Un mosaico di sapori differenti in cui predomina alla fine il “saor”
Langhe Bianco DOC “Coste di Riavolo” 2019 di San Fereolo
Astice alla Parmigiana (2017). Maritozzo ripieno di insalata di astice alla parmigiana, gel al basilico e marmellata di datterino. Ebbene sì, il ricordo della parmigiana c’è tutto!
Chicken Rossini (2016). Mousse di petto di pollo e tartufo nero, patè di fegatini di pollo, cracker di pelle di pollo, il suo fondo aromatizzato allo yuzu. Godimento puro!
Langhe DOC Nebbiolo “Lago Dei Muli” 2021 di Casina Bric
Plin alla Royale (2015). Plin ripieni di selvaggina (cervo e camoscio), fondo all’italiana e vellutata di porri e patate. Decisamente adorabili, dal gusto intenso, avvolgenti e golosi
Pasta & Cipolle (2022). Spaghetto Monograno Felicetti cotto in un brodo di cuore di porro, mantecato con melassa di scalogno, polvere di cipolla bruciata, olio di erba cipollina e midollo sciolto. Il piatto che sicuramente rimarrà più impresso nella mia memoria, per la sua complessità aromatica e il sapiente dosaggio dell’amaricante
Aloxe Corton 2020 AOP Village Rouge di Domaine Pavelot
Risotto Torino – Milano (2012). Torino perché viene sfumato con il vermouth bianco e Milano per l’utilizzo dello zafferano. Completano il piatto il fondo di pollo e la pasta alle nocciole. Cottura e mantecatura del riso carnaroli San Massimo strepitosa!
Bianco Terre Siciliane IGP 2021 di Manfredi Franco
Baccalà al Verde (2014). Baccalà cotto a bassa temperatura, salsa verde piemontese e salsa con bieta e cima di rapa
“Bad Boy” Bordeaux Rouge 2016 di Thunevin
Anatra alla Marengo (2013). Petto d’anatra cotto a bassa temperatura, il suo fondo aromatizzato all’arancia, fungo cardoncello scottato, semi di girasole e di lino. A colpirmi è questo cardoncello bello sodo e croccante che quasi ruba la scena all’anatra.
Diplomatico al Gorgonzola (2023). Pasta fillo al cacao, cremoso al gorgonzola e capperi salati… Per un’amante dei formaggi come me, che dire? Sto gongolando!
Sgroppino. Sorbetto di uva rossa e prosecco
Magomagnum. Gelato fior di panna, coulis di fragola fermentata e cioccolato al latte
Torta ottanta colpi. Una torta argentina battuta molte volte per creare il soffice impasto servita con una crema inglese al caffè
Magorabin
Corso S. Maurizio, 61/B
10121 Torino (TO)
+39 392 2896148
www.magorabin.com
Menù degustazione:
#ventanndimago, 175,00 euro
#sintesi, 120,00 euro
GreenTorino, 100,00 euro
Due piatti a scelta dai menù e un Dessert o Formaggio, 90,00 euro
Vini naturali in carta: sì
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