L’Osteria degli Assonica, a Sorisole (BG), dall’esterno ricorda più una villetta privata che un ristorante, ed è solamente entrando che ci si ritrova in un ambiente spazioso, luminoso e accogliente con tavoli ben distanziati e arredi contemporanei.
I due fratelli Alex e Vittorio Manzoni, entrambi alla guida della cucina del ristorante, uniscono importanti esperienze proponendo un unicum che valorizza il territorio attraverso piatti esteticamente molto belli, ma soprattutto interessanti per texture, sapori e profumi, frutto di grande tecnica e continua ricerca. Una strada che punta al non spreco, dove per esempio lo scarto vegetale si trasforma in ottimi brodi o nelle basi del pairing analcolico che si può scegliere per accompagnare il pasto.
Se il continuo susseguirsi di spigoli acidi, amari, piccanti… risulta sempre dosato con eleganza e ben armonizzato, la costante vegetale del menù da me scelto arricchisce ogni portata evidenziando l’importanza di un orto di proprietà che permette l’approvvigionamento di una materia prima freschissima e controllata nella coltivazione.
Quale menù? I Vegetali, un avvincente – lo dico a questo punto con cognizione di causa! – percorso volto alla valorizzazione dei prodotti della terra, proposto assieme a I Successi, ovvero i piatti che ne hanno maggiormente caratterizzato la cucina e VIT.ALE, un personale racconto della loro idea di cucina.
Ah! Golosa, e curiosa, come sempre, vi ho aggiunto qualche piatto: Animella di vitello, funghi e abete, Ravioli di tamarindo, panna e anduja e Risotto all’alloro e sorbo degli uccellatori. Sì lo so, forse ho esagerato… Eppure sappi che non me ne sono pentita. Anzi.
La sala, tutta al femminile è curata da Giovanna Danzo, la moglie di Vittorio, che con grande attenzione e una coinvolgente esuberanza racconta appassionatamente ogni piatto.
Lasciando alla sommelier, Bianca Modonesi, la scelta di alcuni calici in abbinamento da una carta dei vini decisamente contemporanea e tarata sull’importanza della situazione, ho trovato perfetto il Quinto Quarto Bianco di Franco Terpin sia con il raviolo che con il risotto.
Queste le fotografie scattate ai piatti nel corso del mio splendido pranzo…

Grissini all’aglio orsino

“Mirage à Bulles” Brut Nature di Côte Cairn

Colori e sapori di benvenuto. Un inizio con il botto in cui ciascun boccone mi ha entusiasmato: Morbido di zucca con base acidula in carpione ed erbe aromatiche – Carota soffiata, tartare e salsa BBQ – Takoyaki ripieno di ragù di pecora e sopra con tartare – Millefoglie di patate e panna acida con uova di aringa – Macaron, scalogno e pecorino – Roche con cioccolato e nocciole, fegatini di pollo e frutto della passione

Carota soffiata, tartare e salsa BBQ #2

Pan brioche alle erbe aromatiche, squisito insieme al burro montato

Pagnotta lievito madre e grano saraceno

Cavolfiore, nocciola e capperi. Cremoso e croccante: goloso!

Bietoline, burro di capra, lauro, senape nera e cardamomo. Alla base un “ragù” fatto con gli scarti della bieta, i gambi e le foglie esterne. Prevale una nota amaricante molto piacevole, attenuata dalla dolcezza del condimento

Sedano rapa affumicato, crema di nocciole, nocciole tostate e limone candito al sale. Ad accompagnare un brodo ottenuto dagli scarti del sedano rapa. Immediatamente si percepisce l’affumicatura al barbecue, piacevole la texture del sedano rapa

Animella di vitello cotta sulla brace, funghi trombetta, spuma di champignon e gemme d’abete. Un buon piatto, ma rispetto ai precedenti vegetali un po’ sotto tono

Fusilloni tiepidi, mantecati con il baccello della fava fermentato, fave fresche, rucola e semi di zucca. La grande persistenza “verde” viene bilanciata dalla piacevole freschezza delle fave

Vino Bianco “Quinto Quarto” 2023 di Franco Terpin

Risotto mantecato con burro all’alloro, estratto di alloro e bacche del sorbo dell’uccellatore. Conquista per intensità e profondità di sapori in un’alternanza di note amaricanti e acide. Impressionante!

Ravioli di tamarindo, panna e ‘nduja. Qui a prevalere è la nota acida del tamarindo, leggermente attutita dalla panna aromatizzata con aglio e salvia. Peccato solo per l’assenza gustativa della ‘nduja…

Peperone, arachidi e chimichurri. Peperone arrosto servito con crema di arachidi tostate. A concludere, friggitello ripieno di ragù e sfere, entrambi a base di peperone. Un omaggio al peperone che esplora sapidità, dolcezza e piccantezza, dove ogni morso varia in base alle erbe raccolte nel boccone

Peperone, arachidi e chimichurri #2. Il friggitello

Cipolla arrosto, anice e timo. Cipolla cotta al cartoccio, glassata con una salsa all’anice stellato, foglie e olio di timo. Come riuscire a fare un grande piatto partendo da un ingrediente semplicissimo, esaltandone il gusto e valorizzandone l’essenza (grazie all’anice stellato)

Rinfrescante. Gelato al topinambur, granita al caffè e polvere di cardamomo. Nomen omen…

Indivia belga, arancia e gelato al sesamo. Un degno finale perfettamente centrato sul percorso

Piccole dolcezze: Bombolone con crema pasticcera – Crema bruciata alla liquirizia – Finta arachide – Canelé – Pan dolce con canditi – Uva ghiacciata
Osteria degli Assonica
Via Don Santo Carminati, 9
24010 Sorisole (BG)
+39 035 412 8398
website
Menù degustazione:
I Vegetali, 90,00 euro
I Successi, 100,00 euro
VIT.ALE, 130,00 euro
Piatti alla carta, 2/3 portate a scelta dai menù, 75,00/95,00
Vini naturali in carta: sì
Vivo a Trento dalla nascita e qui insegno chitarra classica. Affascinata dal bello e da tutte le forme d’arte che possano regalare emozioni, in primis dall’enogastronomia, da più di vent’anni viaggio alla scoperta di sapori in grado di stuzzicare il mio palato condividendo dal 2013 su Esteti del Gusto, principalmente attraverso alcuni scatti fotografici e il racconto delle sensazioni provate, quelle esperienze che nella mia testa riecheggiano in un modo talmente armonioso da sembrare musica.
Inoltre amo cucinare e lo faccio soprattutto per regalare momenti felici ai miei ospiti. Questo mi permette anche di non scordare i piatti che faceva mia mamma, mantenendo vivo il ricordo di quei profumi e di quei sapori.
I ricordi della nostra infanzia sono indelebili e quando ci capita di ritrovarli in un boccone o in un profumo, ci scappa la lacrimuccia!