Il ristorante Aprudia, aperto nel centro di Giulianova Alta dallo chef Enzo Di Pasquale, prende il nome dal termine latino medioevale “Aprùtium”, ovvero Abruzzo.
Gli arredi hanno un design moderno, con grandi tavoli in legno e cemento, lampade colorate e pareti dai toni rilassanti. All’ingresso spicca una bellissima cucina a vista, e nel locale si respira un’atmosfera informale e intima.
La mise en place è essenziale: apprezzo particolarmente il fatto di poter scegliere personalmente le posate dalla scatola in legno, un tocco che rende il pasto ancora più speciale.
Per esprimere la sua personale idea di cucina, spontanea, a tratti selvaggia (ovviamente nell’accezione più positiva del termine), Enzo Di Pasquale sceglie soprattutto ingredienti locali, provenienti principalmente da piccoli produttori, rispettando la stagionalità e prestando grande attenzione alla sostenibilità di ciascuno, un aspetto facilmente riscontrabile anche solo facendo caso alla totale assenza di un certo tipo di risorse ittiche nella proposta.
Il menù, declinato oggi su due degustazione, “Piccolo Cuciniere” e “Cuciniere” (Libero è un percorso in 6 portare a scelta tra quelle che compongono questi due), tende progressivamente all’essenzialità, con l’obiettivo di evitare sprechi e utilizzare materie prime freschissime. Lo chef può inoltre contare su un orto di proprietà, che cura personalmente, ottenendo prodotti eccezionali.
Tutti i piatti sono realizzati con pochi elementi, anche semplici, ma al palato rivelano una complessità di sapori e consistenze straordinarie. Un perfetto esempio sono le sue creazioni “vegetali”: intense, appaganti e costruite con contrasti molto piacevoli e ben bilanciati. Ah, anche la panificazione risulta di altissimo livello.
In sala, Marialaura Core è ormai per me una garanzia: sempre sorridente e piena di passione, gestisce con competenza la proposta liquida.
Se proprio dovessi trovare una piccola imperfezione, direi che talvolta i dessert non si attestano al livello del resto del menù. Che sia il punto debole dello chef? Vedremo! Di certo non sarà questo a fermarmi: sai, se torno ogni anno dal 2021, è perché Aprudia mi ha davvero conquistata.

L’esterno

La sala

La cucina a vista

Americano

Mise en place

Entrée: Crostatina di lattuga con cremoso di peperoni e brodo vegetale di accompagnamento – Pralina di grana glassata alla nocciola – Mela e busso d’arachidi – Raviolo di sedano rapa con yogurt e cetriolo

Tigella di patate ripiena di zucchina e capperi con salsa di acetosella

Pane semi integrale con farine di tipo zero e tipo due – Grissini – Olio EVO di Marina Palusci – Tarallo alle patate e spezie varie: super buono, fragrante e dai profumi mediterranei intensi

Ostriche al vapore, intingolo vegetale e tapioca. Partenza decisamente vibrante, con diverse sfumature e consistenze giocate tra sapidità e freschezza

Touraine rosé “Tournage Riant” 2023 di Domaine Delecheneau

Pomodoro cuore di bue, aglio nero, tagete e zenzero. Materia prima eccezionale: solo così è possibile realizzare un piatto dal gusto tanto profondo

Rucola, ricotta stagionata al profumo di ginepro, mandorla e cioccolato bianco al wasabi. Bum! Chi avrebbe mai detto che ingredienti così semplici e difficili da abbinare, potessero colpirmi tanto? L’amaricante della rucola si equilibra grazie alla dolcezza della ricotta, il cioccolato bianco con la piccantezza del wasabi. Per me una magia

Hashi di agnello crudo, velo di soffritto e begonia. Un piatto della tradizione che rivisitato diventa un piccolo capolavoro, sia alla vista che al palato

Chardonnay Controguerra DOC “Cor’ di Luna” 2021 di Tenuta Torretta

Melanzana alla brace, fondo di melanzana, salsa chimichurri, aglio nero e olio alla ruta. A parte, una spuma di caciocavallo che vorresti non finisse mai. Non so come lo chef concepisca questi abbinamenti, so solo che funzionano

Peperone arrosto, erba cipollina, mais e caciotta. L’intensità del peperone si amalgama perfettamente con la caciotta e la dolcezza del mais. L’ennesimo piatto “vegetale” davvero ispirato

Pollo, gremolada, finocchio e fico. Il pollo si scioglie in bocca, la parte vegetale regala intensità

Montefalco Rosso “Pomontino” 2019 di Tenuta Bellafonte

Cervo, rapa rossa e alga kombu. Pochi ingredienti, ma interpretati in modo magistrale

Pancia di maiale, acqua-aceto di lattuga, estratto di frutta, zenzero. A parte, un’insalatina per dare freschezza. Raramente riesco a finire un piatto a base di pancia di maiale, spesso mi risulta troppo grassa e quindi stucchevole. Questa però l’ho divorata!

Fragole, crema al caprino e zenzero. Fragola in diverse consistenze. Peccato solo per una crema di caprino non entusiasmante…
Aprudia
Largo del Forno, 16
64021 Giulianova (TE)
+39 085 201 1844
website
Menù degustazione:
Piccolo Cuciniere, 60,00 euro
Cuciniere, 80,00 euro
Libero, 6 portate a scelta dai 2 menù, 70,00
Vini naturali in carta: sì
Vivo a Trento dalla nascita e qui insegno chitarra classica. Affascinata dal bello e da tutte le forme d’arte che possano regalare emozioni, in primis dall’enogastronomia, da più di vent’anni viaggio alla scoperta di sapori in grado di stuzzicare il mio palato condividendo dal 2013 su Esteti del Gusto, principalmente attraverso alcuni scatti fotografici e il racconto delle sensazioni provate, quelle esperienze che nella mia testa riecheggiano in un modo talmente armonioso da sembrare musica.
Inoltre amo cucinare e lo faccio soprattutto per regalare momenti felici ai miei ospiti. Questo mi permette anche di non scordare i piatti che faceva mia mamma, mantenendo vivo il ricordo di quei profumi e di quei sapori.
I ricordi della nostra infanzia sono indelebili e quando ci capita di ritrovarli in un boccone o in un profumo, ci scappa la lacrimuccia!