Come ti avevo già raccontato qui e qui, di certo senza scoprire l’acqua calda, Londra, grazie alla sua radicata e meravigliosa multicuralità, rappresenta uno dei più entusiasmanti parco giochi a tema cibo del mondo. Tra ristoranti, mercati, food court e food truck, le esperienze gastronomiche appaiono praticamente illimitate, per carità, un po’ care per noi italiani, ma comunque mediamente di alta qualità, spesso anche elevatissima.
Per questo motivo, mettendo per un attimo da parte i “soliti” ristoranti, eccoti una piccola selezione di morsi scelti tra quelli che più mi hanno entusiasmato nella mia, breve ma intensa, recente visita, qualche inaspettata bocciatura, una provocazione bella e buona e… In definitiva un piccolo vademecum su come mangiare bene a Londra senza andare al ristorante. Buona lettura!
Full English breakfast
Se il buongiorno si vedesse davvero dal mattino, le mie giornate londinesi non sarebbero state granché. Su tre colazioni autoctone provate, ahimè, non ce ne è stata una che mi abbia pienamente convinto. Vuoi per esempio a causa della mancanza di croccantezza del bacon, per la qualità della componente vegetale o per… sono tornato a casa sognandomi li classico caffè e focaccia ligure. Ragion per cui ho subito bisogno del tuo aiuto: hai un indirizzo da consigliarmi per la mia prossima full English breakfast? Non voglio mica rassegnarmi.
Doughnut – Neal’s Yard St. JOHN Bakery
In attesa di un buon consiglio per una degna full English breakfast, dovrai pure far colazione, no? Beh, sicuramente una buona soluzione potrebbe essere un doughnut (2,00/3,00 GPB – £), o un sandwich, della panetteria aperta dai “ragazzoni” del St. JOHN a Neal’S Yard, un vicoletto nascosto nel quartiere di Covent Garden che, oltre a essere un vero gioiellino dall’atmosfera molto caratteristica e colorata, ospita numerose botteghe davvero interessanti. Ah, la St. JOHN Bakery è anche un’enoteca rifornita dalle ultime scoperte francesi dei sommelier del famosissimo ristorante londinese e delle bottiglie etichettate con il loro marchio.
Toasted Cheese Sandwich – Kappacasein Dairy
Siccome non dovrebbe avere bisogno di presentazioni, sappi solo che tutto il buono che hai letto o sentito sul mercato di Borough corrisponde a verità, anzi probabilmente è anche un po’ riduttivo. Io infatti me ne sono letteralmente innamorato e uno dei morsi più entusiasmanti della mattinata lì trascorsa è stato sicuramente il Toasted Cheese Sandwich di Kappacasein Dairy, un negozietto che, oltre a vendere i formaggi del proprietario Bill Oglethorpe, propone appunto il famigerato panino e un altrettanto leggendaria raclette. Cosa c’é nel TCS? Un mix di Montgomery’s Cheddar, Comté, Ogleshield e London Raclette racchiuso in sottili fette del famoso pane a lievitazone naturale di Poilâne e accompagnato da minuscoli pezzettini di porri e cipolle. Ovviamente la tostatura è lentissima, la definirei una lunga agonia che prepara a una vera esplosione gustativa.
Solo una cosa ancora: non ti scordare di controllare giorni e orari di apertura delle attività nei mercati. KD, per esempio, è aperto solo dal giovedì al sabato, dalle 10,00 alle 17,00.
West Mersea Rock Oysters – Richard Haward’s Oysters
Sai qual’è stato l’assaggio che più mi ha colpito di tutta la trasferta londinese? Credo le ostriche che la famiglia Haward raccoglie a Mersey Island, nell’Essex, dal 1792 e vende, chiuse o aperte (ovviamente con differente prezzo), tutti i giorni sempre al mercato di Borough. In particolare mi ha stupito la pezzatura XL di una West Mersea Rock, un’ostrica gigante dalla straordinaria carica salina e aromatica, ma anche dotata di una piacevole consistenza molto carnosa, completamente differente da quelle da me assaggiate sino a oggi. Tutte caratteristiche comunque riscontrabili anche nelle taglie inferiori. Pensa che per divorarla mi ci saranno voluti almeno cinque o sei morsi: praticamente più un panzerotto che un’ostrica. Da provare assolutamente. Nature o con i condimenti messi a disposizione dalla famiglia Haward.
Pig Bun & Beef Bun – Bun House
Soffici, mai eccesivamente gommosi, ciascuno ripieno di un mondo a sé stante. I caratteristici panini cotti al vapore della Bun House, praticamente un bancone con cucina a vista situato nell’Hawley Wharf, la f
Roast Meats – Three Uncles
Sempre all’Hawley Wharf si trova il Three Uncles, un altro “chiosco” di cucina cinese, con diverse sedi sparse per Big Smoke, che serve i tradizionali arrosti cantonesi (anatra, pollo e maiale) con il riso al gelsomino cucinato al vapore o con i classici tagliolini all’uovo. Completano l’offerta gastronomica una piccola scelta di salse autoctone come la salsa di prugne e un paio di contorni tra cui delle saporite curry fishballs. In sostanza un altro morso che non puoi farti scappare.
Vanilla Pod Ice Cream with
– Chin Chin LabsThe Observer lo ha definito “the future of the ice-cream” e il Times come “the best ice-cream parlour in England”, eppure a prescindere dalla pregiata consistenza ottenuta lavorandone gli ingredienti con l’azoto liquido, mi spiace dirlo, ma assaggiando il gelato di Chin Chin Labs (e successivamente facendo alcune ricerche online) mi è mancata completamente la percezione, non solo gustativa, della naturalità del tutto. Aspetto del quale oggi chiunque voglia fregiarsi del titolo di “futuro di qualcosa” in campo gastronomico, deve per forza tenere conto. Insomma mi è sembrato un qualcosa più instagrammabile (mi riferisco alla lavorazione effettuata in diretta nel punto vendita di Camden) che sostenibile. Peccato, magari sbaglio eh… Se hai informazioni differenti in merito ti prego di farmelo sapere.
Haddock Fish and Chips – Fish! Kitchen
Adesso dimmi: in Mangiare bene a Londra senza andare al ristorante poteva mancare un fish and chips? Non penso proprio. Per assaggiare il mio preferito quindi dovrai recarti per l’ennesima volta al mercato di Borough dove, al chiosco del ristorante Fish! Kitchen, potrai ordinanarne una croccante versione in pastella di birra, scegliendo tra diversi pesci tra i quali i più tradizionali sono il merluzzo e l’haddock, il nostro eglefino. Fai attenzione a non esagerare però: la porzione è davvero abbondante. Sulla sacrosanta pioggia di sale invece non inizio neanche il discorso (mettilo!), ma lascio a te la scelta di irrorarlo o no con il tradizionale aceto di malto, praticamente il corrispettivo inglese del tanto temuto limone sul nostro fritto misto. Anche se in un angolino, per comprenderne la spinta gustativa e variare un po’ il pasto, non me lo farei mancare.
Butter Chicken Curry – Curry On Naanstop
Grazie alla strettissima connessione di origine coloniale tra India e Inghilterra, a Londra ho divorato diversi curry di altissimo livello. E, nonostante la fotografia non sia delle più invitanti, quello che sicuramente vorrei nella mia città è il butter chicken di Curry On Naanstop, uno dei “figli” del KERB presenti al Seven Dials Market di Covent Garden. Che cos’è il KERB? Non è altro che un incubatore/acceleratore di start up a tema street food creato nel 2010 da Petra Barran, una ex-street food vendor di cioccolato, che in pochi anni ha contribuito come nessun’altro alla diffusione di questo movimento a Londra, ma non solo, e all’aumento esponenziale della sua qualità. Che cos’è il butter chicken curry? Noto in patria come murgh makhani e tra i piatti indiani più famosi nel mondo, è un tipo di curry dove il pollo viene cotto nel forno tandoor dopo essere stato marinato in diverse spezie e abbondante limone per poi essere servito con una salsa, al curry appunto, arricchita con burro, pomodoro e cipolle. Ti è venuta fame vero?
Bacon Butter Burger – Burger & Beyond
Riconosciuto da tutti i londinesi come uno dei migliori della capitale, il Bacon Butter Burger di Burger & Beyond ha deliziosamente distrutto ogni mia certezza in materia di hamburger, sbattendomi in faccia la realtà di quanto poco in Italia sia radicata una vera cultura dell’iconico panino, fino a prova contraria nato ad Amburgo. Come ha fatto? Primo con la bontà della carne. Tutte le patty di B&B sono realizzate con la carne di Swaledale Foods, una “macelleria” che seleziona bovini da razze autoctone allevati in fattorie locali nelle valli dello Yorkshire. Il bestiame viene allevato in un ambiente totalmente ruspante, nutrendosi di erba, fieno e insilati, ottenendo una carne succulenta, marmorizzata e ricca di sapore. Le razze autoctone impiegano più tempo a maturare rispetto alle razze bovine commerciali poiché non crescono così rapidamente, il che è ciò che conferisce alla carne il suo incredibile sapore. Tutta la nostra carne viene frollata per un periodo compreso tra 28 e 45 giorni. Nei nostri frigoriferi utilizziamo anche pareti di sale dell’Himalaya per creare l’ambiente perfetto per il processo di invecchiamento a secco. Concentra il sapore della carne e purifica l’aria nella stanza, consentendo una stagionatura prolungata senza deterioramento. Ciò si traduce in un prodotto unico, secco, dolce e saporito. Perciò gli altri “pro” puoi anche scoprirli da solo. Ah, oltre che a Camden Town, puoi trovare i ragazzi di Burger & Beyond anche a Shoreditch, Soho…
The Truffle Burger – Truffle Burger
Sì lo so. Ti starai chiedendo com’è possibile che un burger inondato di una maionese al tartufo non sia una pasticciata e perché te lo stia proponendo, vero? Ebbene per onestà intellettuale, devo ammettere che ho adorato il signature di Tom Bickers, l’ideatore di Truffle Burger. La carne, l’equilibrio tra croccantezza e succulenza, i sapori decisi ma nitidi…mmmhhh! Quindi se anche tu per una volta fossi disposto a sbattertene di tutte le sacrosante menate dietro al mondo dell’enogastronomia, puoi facilmente provarlo al Seven Dials Market, a Soho o nella Southbank. E non dimenticare di fammi sapere cosa ne pensi poi. Grazie.
Just a little trick for natural wine lover
Se segui un po’ Enoplane.com, saprai di certo della mia passione per il vino naturale/artigianale. E nel caso ti stessi anche chiedendo cosa abbia bevuto durante la serie di assaggi proposta in Mangiare bene a Londra senza andare al ristorante, la risposta è poco o nulla, al massimo qualche buona birra artigianale. Un po’ a causa del prezzo del vino a Londra, un po’ perché, potrebbe essermi sfuggito, ma nessuna di questa attività propone nulla di simile. Beh, alla fine per spazzare via il problema ricordati che nei mercati puoi anche portarti il bere da casa perciò, con un minimo di organizzazione, nulla ti vieterà di acquistare una bella bottiglia di vino naturale, a prezzi molto inferiori rispetto a quelli “da ristorante con relativa charge”, da scolarti, anche se la vedo dura in calici di vetro, durante i tuoi personali assaggi. Dove puoi trovarla? Tranquillo, se sei a Camden Town al pub Farrier, mentre se ti trovassi a Covent Garden (o al Borough) dal già citato Neal’s Yard St. JOHN Bakery (e nella sua altra sede al mercato) o comunque in una delle tante rivendite segnalate su Raisin. Ricordati solo di armarti un paio di bicchieri e di un cavatappi.
La provocazione – Cocktails in lattina o alla spina
Te la faccio breve. sei proprio sicuro che i cocktail in lattina acquistabili per un paio di sterline o quelli alla spina, comunque sempre meno cari della media, siano peggio degli entry level serviti in molti bar londinesi o in giro per il mondo (non in quelli seri eh)? Te lo chiedo perché, nonostante fossi un po’ prevenuto, a spasso per Londra mi sono deciso a provare entrambe le tipologie di drink e sebbene l’assaggio della seconda al Tayer + Elementary, come potrai immaginare, non faccia molto testo, in generale non mi hanno per nulla infastidito. Anzi. Eppure pensa che anche al bancone del secondo classificato della The World’s 50 Best Bars 2021, molti avventori, tra cui diversi italiani, storcevano il naso dinanzi alle spillatrici, essendo probabilmente lì più per il blasone del locale che per godere del frutto dello splendido lavoro.di Alex Kratena e Monica Berg. Insomma, per chiudere, adesso mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensi, se hai dei pregiudizzi in materia e nel caso a cosa sono legati.