Neive, borgo che grazie alla conservazione del suo impianto medievale è ritenuto con merito tra i più affascinanti d’Italia, ospita un’osteria dalla quale, ti garantisco, non vorrai più andare via. Neanche per rimirare l’incantevole vista sulle colline del Barbaresco che si gode dall’adiacente belvedere di Piazza Negro.
Fa sorridere infatti che alcune delle pachidermiche guide dell’enogastronomia ancora oggi la ignorino. Sto parlando de L’Aromatario, il ristoro con camere aperto, oramai quasi un decennio fa, da Beatrice Pola e Vladimiro Bo…
Come ci riescono?
Un attimo di pazienza. Intanto eccoti le fotografie di quanto assaggiato per i settant’anni di mio padre Riccardo in un pranzo domenicale d’inizio maggio.
Molto semplicemente, la cucina tradizionale di Beatrice Pola valorizza con buona tecnica e qualche innesto creativo/contemporaneo una grande materia prima. Ne sono un convincente esempio la semplice battuta al coltello e il didattico vitello tonnato all’antica, due dei protagonisti di un magnifico antipasto misto. Appena meno trascinanti soltanto il tomino e l’acciuga, immagino del Cantabrico, che, perdendosi in un bagnetto verde un po’ anonimo, finivano per essere banalizzati, nel secondo caso risultando quasi esclusivamente una botta di sale. Di splendida fattura anche le paste fatte in casa e il delicato brasato. Golosi senza risultare stucchevoli i dolci: che buono il bunet!
Ah, nel menù è anche presente una proposta di mare, ma capirai bene che, nonostante possa immaginarne motivazione, per un foresto come me non rappresenti una possibilità troppo allettante, soprattutto se confrontata con gli altri piatti in carta. Se comunque avrai occasione di provarla, ti prego di farmi sapere come è andata.
Vladimiro Bo trasuda grande amore per il mondo enoico. Oltre alla vista delle tante bottiglie conservate nelle salette che compongono il ristorante, sono bastati pochi attimi, dinanzi alla richiesta di un consiglio su quale Barbera d’Alba scegliere tra le tante presenti in carta, per comprenderlo.
Non le ho contate, ma ad occhio e croce, la sua carta dei vini conta di circa un migliaio di etichette, moltissime naturali, tra le quali spicca, dopo una sacrosanta e avvincente fotografia panoramica piemontese, tanta Francia. Inoltre mi ha dato l’idea che dietro a quella già splendida “facciata” ci sia molto di più.
Ci si diverte a partire dai 17,00 euro richiesti per una Barbera d’Alba 2019 di Fattoria San Giuliano sino ai circa 1200,00 del Monfortino 2010 (nel caso te la fossi persa, leggi qui della mia visita alla Giacomo Conterno con l’amico Matteo Circella), del “Millésime 2010” Grand Cru di Jacques Selosse o di un Clos de Tart 2020. Non male vero?
Inoltre sono sempre presenti una quindicina di vini in mescita dove ovviamente il territorio circostante la fa da padrone.
Trovasse una via per essere appena più presente ai tavoli, riuscendo così a trasmettere maggiormente la sua infinita passione per il vino a ciascun ospite, garantirebbe ai tanti che giornalmente scelgono L’Aromatario un’esperienza ancora più immersiva e indimenticabile. Che poi lo è già. E infatti non passerà molto tempo prima che torni a trovarlo. Pochissimo. Magari usufruendo di una della camere situate sopra l’osteria… Che giusto un paio di bottiglie da stappare me le sono appuntate. Fallo anche tu e dopo mi ringrazierai.
L’Aromatario
Piazza Negro, 4
12052 Neive (CN)
+39 0173 677206
www.aromatario.com
Menù degustazione:
5 portate (2 antipasti, 1 primo, 1 secondo e 1 dolce), 50,00 euro
Della Tradizione, 55,00 euro
Piatti alla carta da 14,00 a 22,00 euro, i dolci 6,00/8,00
Vini naturali in carta: sì