Io: “Dove andiamo a mangiare stasera?”
Policy: “Boh, di cosa hai voglia?”
Io: “Formaggi!”
Policy: “E ti pareva…e?”
Io: “Formaggi!”
Policy: “Ok ok, ma dove andiamo? Siamo in Liguria, mica…”
Io: “Hai ragione, a settembre qui è difficile trovare qualcosa di più che un assaggio di formaggi locali!”
Policy: “Dai, quando arriva l’inverno andiamo a farcene una scorpacciata. Tanto tizio, quando fa freddo, due chicchette le prende! Stasera invece dove andiamo? Hai voglia di qualcos’altro?”
Io: “Formaggi!”
Policy: “Eh eh… dai, sul serio.”
Io: “Formaggi!”
Policy: “Basta con ‘sti formaggi!”
Io: “Aspetta, mi viene in mente una cosa… Ciao Serginho, come va?”
….
Io: “Dov’è che mi dicevi si trova quel ristorante con il titolare appassionato di formaggi?”
Serginho: “A Cavi di Lavagna. Ma lo sai anche tu chi è!”
Io: “Chi?”
Serginho: “Il proprietario!”
Io: “???”
Serginho: “Una volta aveva un hotel con ristorante a Lavagna, l’albergo Lavagnese. C’eravamo stati a pranzo…”
Io: “Sì sì, mi ricordo. Ma non mi avevi detto che era appassionato di formaggi?!?”
Serginho: “Era quasi Ferragosto ed era pranzo…”
Io: “Maledetto! Comunque ti perdono. A presto.”
Così è iniziata la mia storia d’amore con il Melograno, Maurizio Guazzi e i suoi formaggi.
Il suo ristorante si trova a Cavi Borgo, una frazione del comune di Lavagna e quella sera mi ha permesso di raggiungere la pace dei sensi (e donarmi una meritatissima sete notturna).
Maurizio tiene sempre più di una settantina di formaggi che cura e affina come fossero figli suoi.
Quando ne parla infatti, i suoi occhi si illuminano.
Non esistendo un carrello abbastanza capiente sono tenuti in celle frigorifere e ciclicamente vengono assaggiati e ripuliti, per garantirne il corretto invecchiamento. Sì, è un lavoro sporco, ma qualcuno dovrà pur farlo! Io pagherei per averne il privilegio.
Al ristorante Melograno basta scegliere il numero di pezzi e lasciar fare a lui, magari indicando eventuali gusti e preferenze (circa nove per una decina di euro).
Generalmente vengono serviti con un paio di marmellate o gelatine, ma se rifiuterai l’abbinamento Maurizio sorriderà dicendoti che anche lui preferisce degustarli in purezza, al massimo accompagnandoli con un po’ di vino (probabilmente bianco, è un bianchista) o Marsala. Tra l’altro è presente una carta dei vini ricca e ispirata, una bella fotografia dell’attuale scena naturale italiana dai ricarichi correttissimi.
Se non gli ho ancora fatto la proposta di matrimonio è solo perché aspetto che aumenti un po’ la scelta dei rossi piemontesi.
L’ultima volta che ho cenato da lui ho assaggiato (nella foto):
- Monte Veronese stravecchio;
- Toma stagionata nelle uve di Pignolo;
- Pecorino delle Marche stagionato nelle foglie di fico e affinato da Beltrami;
- Taleggio (“Si mangia tutto, eh!”);
- Fontina (circa 3 forme l’ anno) prodotta da Agù con le mucche che gli tiene a Quart, in Valle d’Aosta, il cognato;
- Bettelmat stagionato 2 anni;
- Cusiè stagionato 3 anni;
- Blu 61, formaggio erborinato a pasta morbida, affinato nelle uve di Raboso passito e mirtilli rossi, prodotto dalla Casearia Carpenedo;
- Blu della Val Grana stravecchio;
- Blu di Capra della Valchiusella prodotto a Damanhur;
- Fontina stagionata 8 anni;
- Blu di Pecora di Monterosso Grana;
- Blu della Valchiusella stagionato in 5 tipi di foglie di bosco;
- Formadi Frant della Carnia;
- Guttus, pecorino erborinato prodotto dall’Antica Fattoria La Parrina;
- Valdeón, formaggio erborinato spagnolo a latte misto prodotto a Leon;
- Cabrales.
Insomma, adesso quando ho voglia di “Formaggi!” so dove andare. E tu?
Il Melograno
Via Torrente Barassi, 8
16034 Lavagna (GE)
+39 0185 390 394