Storie autentiche di vino, cibo e persone

Pochissimo tempo fa, qui ti avevo detto che l’espressione jurassiana che preferisco è quella tradizionale sous voile, quella dove l’ossidazione controllata, nata da un probabile errore di vinificazione, si sposa felicemente con la possente struttura del Savagnin. Beh, qualche sera fa ho aperto a casa il Fleur de Savagnin 2018, un bianco in stile ouillé del Domaine de La Tournelle che a scaffale in Italia costa circa una cinquantina di euro, e devo ammettere che ho vacillato. Ma d’altronde ti avevo anche raccontato di essere un tipo molto volubile. Per quanto riguarda il vino eh.

Il Domaine de La Tournelle è stato fondato nel 1991 da Evelyne e Pascal Clairet ad Arbois con il dichiarato scopo di produrre vini che raccontassero quello stupendo territorio prima di tutto rispettandolo. Oggi, oltre ai circa 6 ettari in regime bio/biodinamico (si potrà dire dopo i recenti tristi sviluppi legislativi europei?), la cantina annovera anche un bistrot estivo, situato nel giardino sul retro, dove poter degustare le loro etichette accompagnate da un pezzo di Comté o qualche semplice ma ben fatto piatto locale. Se passerai di lì, ti consiglio di prendere in seria considerazione una visitina.

Fleur de Savagnin 2018 DI Domaine de La Tournelle

Il Fleur de Savagnin 2018 (prezzo enoteca: 45,00 euro) è un vino tosto, teso e parecchio intenso. Affina in vecchie barrique per quasi due anni e appena nel calice prende qualche grado, si trasforma in un’estatica stratificazione di burro, erbe e succo di limone. Insomma, abbraccia il naso mentre senza esagerare pungola la bocca, dimostrandosi, non ho remore nell’affermarlo, un bianco eccezionale che non ha alcuna paura del tempo. Anzi, lo brama.

E ora dimmi: tu quale tipologia di vino del Jura preferisci? C’è una bottiglia che ti ha colpito in particolar modo?