Avanzare e pressare, sostenere e continuare ad avanzare e pressare. Da assoluto profano in materia, ho cercato in rete i principi del rugby, quelli che per te, Andrea Barbieri, rugbista fin dall’infanzia, rappresentano uno stile di vita, oltre che il modus operandi nel produrre vino in Valle d’ Aosta.
Avanzare. Scoprirai presto che qui in Valle la vita non è facile, soprattutto per chi arriva da fuori: fossi “dei nostri” – detto da me!!! -, ma sei di Genova, nel 2012 hai 17 anni e poche certezze, la palla ovale una di queste, tanto che nel giro di un anno vinci il campionato con lo Stade Valdôtain, la tua nuova squadra.
Pressare. Le diverse esperienze nei locali valdostani, la ristorazione vista da dentro e dal basso, la passione per il vino che per molti di noi, patiti, malati, è un’inconscia riconciliazione con le proprie radici: piantarle, recuperarle, tenerle strette, sapere da dove arriviamo per sapere dove stiamo andando.
Le prime esperienze in vigna, poi le auto-vinificazioni in garage, la collaborazione con Betta dell’azienda agricola Vintage e l’incontro con Giorgio Anselmet, che ti insegna tanto, a lavorare pulito e nel pulito, forse la cosa più importante per ciò che hai in mente. Vino naturale lo chiamavamo nel 2017, mentre trafficavi da lui, invece nel 2020, l’anno del tuo primo millesimo, chiamarlo naturale comincia a stare stretto a tanti, eppure la filosofia è quella: meno, meno, meno.
Il lavoro prosegue sui libri, non convenzionali pure quelli, su tutti “La parole de Pierre” (Overnoy) e quel fantastico fumetto ideato dalla sorella di Justine Saint-Lô e da Fleur Godart, “Vinification Pur Jus”. Gli esperimenti continui in vigna e in cantina, per rispettare il millesimo, il varietale, la tradizione, la parcella, i tuoi gusti personali e la parola terroir.
Sostenere, perché tu possa continuare ad avanzare: tua mamma Elettra e il suo sorriso, la dolcezza, il supporto concreto e la presenza che solo una mamma può dare, sono tuttora essenziali perché il progetto non perda senso.
La nuova cantina di Aosta permette il giusto spazio per potere gestire al meglio nuove creazioni. Si assaggia principalmente dalla botte, i vini stanno lavorando e occorre ragionare in prospettiva:
Etienne 2023, Muller-Thürgau in purezza, ricorda come una gestione oculata della materia generi un buon vino indipendentemente dal varietale.
Elettra 2023: blend di Pinot Grigio, Moscato, Chardonnay (40 40 20) davvero molto bello, fresco, giustamente tannico, colorato e a mio parere il migliore Elettra fino a qui prodotto.
Poi i rossi:
Eremo, assemblaggio Petit Rouge 90%, Gamay 5, Grenache 5, in cui le annate 2022 e 2023 differiscono grandemente per trama e racconto, dando senso al termine millesimo.
945, 2023 ottenuto mescolando un 50% Fumin, 25 Cornalin e 25 Petit Rouge, ondivago tra spezia e seta, frutto, materia e masticabilità.
Ancora, un Cornalin in vetroresina, dal millesimo 2023, in cui la macerazione a grappolo intero unita a un saldo di altre uve locali restituisce un vino originale e salino, assolutamente valdostano.
In chiusura, e dalla bottiglia, Ica 2022, un rosso di 100% Petit Rouge tutto inox, nettissimo e definito, di grande beva e Victoire, una Petite Arvine raccolta tardivamente e fermentata in barrique per 14 mesi. Il calore, la materia di un’annata monstre come la 22 armonizzati da una acidità fresca e da una leggerissima ossidazione. Vino francese, vino di confine, vino sconfinato, vino valdostano. Gioiello.
Ho trovato interessante la traduzione di “meta” che in inglese è “try”: per arrivare in fondo quindi, devi continuare a provarci.
Sabato 20 aprile 2024 lo Stade Valdôtain ottiene la promozione in serie B di Rugby, vedo le tue foto esultanti.
Avanzare e pressare. Sostenere e continuare a avanzare e pressare.
Andrea Barbieri, try after try.
Andrea Barbieri Vini
Via Parigi, 164
11100 Aosta (AO)
+39 347 5901634
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Nato ad Aosta nel Marzo del 1977, passo l’infanzia in skate. Poi snowboard, mountain-bike, trail… Musica, sempre, viaggi e contaminazione pure. Nel 2006 una Coulée de Serrant fa nascere in me l’amore per il Vino. Mi informo, assaggio, esploro, leggo e scrivo. Studio! Con ahimè pochissime occasioni di scambio e come sempre, senza indossare divise. Dal 2019 vendo la mia idea di Vino in Valle d’Aosta. Ma in fondo l’ho sempre fatto: raccontandolo agli amici, annoiando Francesca mia moglie, facendo scappare i miei figli, Bianca e Dante! Proprio la condivisione insieme alla natura del gusto, sono i cardini del mio approccio. Che è essenzialmente musicale, non necessariamente tecnico. Sicuramente emozionale e positivo. In una parola: hardcore!
Ricordo una notevole Petite Arvine che portava un altro nome,che ora mi sfugge.
Andrea ha sempre avuto una bella mano sulla Arvine. Anche questa Victoire non ti deluderà!
E nella Valle,correggimi se sbaglio,non è facile trovare un’Arvine degna del suo nome.
La coperta è corta… Noussan. Se vieni alla Vague sabato 3 agosto a Valtournenche avrai modo di testarle entrambe!